La Jaguar E-Pace è una suv di medie dimensioni, tuttavia, se messa a paragone con le altre vetture della casa inglese può essere definita piccola. La meccanica e il pianale sono ripresi, con modifiche di contorno, da quelli della Range Rover Evoque, ma l’impostazione è più sportiva. Nonostante le forme esterne affusolate, in quattro si viaggia molto comodi.
L’auto è compatta, con sbalzi ridotti, enormi ruote (fino a 21″ di diametro) e finestrini piccoli e affusolati. Tipicamente Jaguar il frontale, con mascherina quadrangolare, mentre i fari posti così in alto, “appoggiati” sul cofano motore, richiamano quelli delle velocissime biposto F-Type. Il risultato è gradevole ed elegante, con un tocco futuribile se si sceglie il cruscotto interamente digitale e configurabile al posto di quello di serie.
Le AWD con il sistema che riconosce il tipo di fondo si muovono bene anche sui terreni viscidi, e con poco impegno per chi guida. Tutti i motori rispondono senza ritardi e con notevole vigore iniziale alle richieste di chi guida.
La tenuta di strada è abbastanza buona, lo sterzo rapido e preciso. La Jaguar E-Pace a trazione integrale se la cavano sorprendentemente bene nel fuori strada, dove la buona luce a terra e soprattutto il sistema elettronico facilitano molto la vita al guidatore.
Allestimenti e optional sono numerosi: la scelta è in base alle proprie esigenze (e al proprio portafogli). Quanto ai motori, i diesel meno potenti vanno benissimo nella guida di tutti i giorni, ma non offrono prestazioni entusiasmanti. Chi non fa più di 10-15.000 km l’anno e ama godersi ogni tanto la guida sportiva scelga piuttosto una 2.0 a benzina con 249 CV.