Questo modello è l’aggiornamento della Volkswagen Golf di settima generazione che ha debuttato nel 2012. Nessuna rivoluzione nelle forme, classiche ma non prive di sportività: a cambiare sono soprattutto fari, fanali e paraurti.
In base al tipo di motore, la carrozzeria è proposta a tre o a cinque porte e sono disponibili a richiesta la trazione integrale 4Motion o il cambio a doppia frizione DSG. Tutti turbo e provvisti di Stop&Start, abbinano prestazioni elevate a bassi consumi.
Nell’abitacolo, spazioso e molto ben rifinito, spicca il cruscotto digitale, che viene fornito a richiesta o di serie in base all’allestimento della vettura. Ai molti tasti nel volante bisogna fare l’abitudine: sono piuttosto piccoli e la loro ergonomia è migliorabile. La ricca dotazione di sicurezza include (di serie) l’avviso anti-colpo di sonno per il guidatore. Tra le opzioni, il cruise control adattativo, il mantenimento in corsia e il riconoscimento dei cartelli stradali con i limiti di velocità e i divieti di sorpasso. La dotazione di serie è completa e fra gli optional ci sono i più recenti sistemi elettronici di assistenza alla guida.
Per chi cerca il miglior compromesso tra comfort e sportività, non mancano gli ammortizzatori a controllo elettronico. La Golf si conferma una delle berline compatte meglio curate in quanto a materiali e finiture.
Omogeneo nella risposta, lo sterzo è preciso a qualsiasi andatura; le sospensioni solide assecondano la guida sportiva senza penalizzare il comfort.
Ce n’è per tutti i gusti e le necessità. La Volkswagen Golf va già bene in versione 1.5 TSI da 131 CV, a benzina oppure a metano: garantisce buone prestazioni, grande fluidità di marcia e consumi contenuti. E le turbodiesel? Ormai sono da consigliare solo a chi macina davvero tanti chilometri Comunque, sono tutte abbastanza vivaci e comode. Non manca una versione solo elettrica.